Con gli strumenti della poesia, leggendo testi di grandi autori ma anche attraverso giochi ed esercizi, cercheremo la nostra voce e la forma di dire la nostra storia. Un laboratorio per ragazzie e adulti, dove tutti, anche chi non pratica la scrittura, possono essere parte attiva e scrivere.
"Abitate la casa e questa non crollerà", scriveva Arsenij Tarkovskiy in una sua poesia.
Ed è la poesia il linguaggio preferenziale per leggere, ed esprimere, il nostro abitare la terra. Il procedere per immagini, per evocazioni e suggestioni, consente di farci riflettere e in qualche modo esperire in maniera più profonda il nostro abitare il mondo.
L’incontro con la casa, quella familiare e quella che ci accoglie, quella che costruiamo e quella che attraversiamo per un breve tempo. Il paesaggio, l’ambiente, la città, la casa, sono elementi fondanti e centrali in qualunque biografia. Per tale ragione per poter scrivere di sé, un pezzettino di autobiografia dunque, indagare il pezzo di mondo in cui siamo inseriti diventa un modo ricco, perché apparentemente traslato, di leggerci e raccontarci. Un modo per riflettere su di sé, un’occasione informale e creativa per scoprire il proprio mondo.
Per chi è: Per tutti. Non occorre avere pregresse esperienze di scrittura. Benvenute persone di qualsiasi professione ed età.
Tema portante: La propria autobiografia e la condivisione. Il punto di partenza ovvero lo sguardo iniziale da cui lavorare è come abitiamo il mondo, ovvero il luogo in cui si vive. Si andrà così a costruire una ‘autobiografia collettiva’ del paesaggio. Ciascuno potrà modulare a suo piacimento il tema e l’esito del percorso. Tutti porteranno a casa un proprio lavoro di scrittura e riflessione.
Cosa si fa: Si legge, si ragiona e, su suggerimento e stimolo tramite letture mirate e esercizi, si scrive.
Cosa occorre: Bisogna portare una foto cara legata all’abitare, oltre a carta e penna. Chi preferisce, può scrivere su computer.
→ laboratorio presso SPAZIO VOLL - via Della Robbia 19, Vicenza
→ partecipazione gratuita
→ posti limitati, iscrizione obbligatoria:
disanapianta.conversazioni@gmail.com
Azzurra Dagostino
Nata nel 1977 sull'Appennino Tosco-Emiliano, continua a viverci.
Ha pubblicato le raccolte poetiche "D'innciun là", I quaderni del battello ebbro 2003, "Con ordine", Lietocolle 2005, "D'Aria sottile", Transeuropa 2011, "Versi delll'abitare", XI Quaderno italiano di poesia contemporanea Marcos y Marcos 2012, "Quando piove ho visto le rane" (Premio Ciampi Valigie rosse). Nel 2016 ha curato insieme a Francesca Matteoni il volume "Un ponte gettato sul mare", un’esperienza di poesia nei centri psichiatrici (Perda Sonadora Imprentas).
Suoi interventi critici e racconti sono stati pubblicati su varie riviste e antologie tra cui Di là dal bosco (Le voci della luna), Almanacco dello Specchio (Mondadori), Nuovi Argomenti (Mondadori),
Bloggirls (Mondadori) e altri.
Scrive per il teatro e si occupa di organizzazione culturale. È presidente dell’Associazione Culturale SassiScritti, che ha fondato nel 2006.