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presentazione del libro di poesie DESIDERARE

di Stefania Bortoli

domenica 10 dicembre 2023
h 17.30

Dove altro può volgersi il desiderare se non verso ciò che non si ha? È perentoria l’epigrafe che Stefania Bortoli pone in capo alla prima sezione dal titolo "Il giardino dell’attesa" - quasi una seconda sinonimica definizione: «Venga ciò che ancora / non è stato» (Paul Celan).

Un “così sia!” (così avvenga!) che si ripeterà nella vita per l’(in)finita serie dei passi, salendo e sovrapponendosi dagli ambiti biologici, istintuali e materiali, alle sfere psichiche e pulsando nell’insondabilità dell’essere spirituale. L’attesa dell’anima («addormentata/ fuori dal tempo») della «rosa purpurea d’aprile» è la preziosa metafora, reggente il primo componimento, del premio del desiderare. Premio necessario e vano, vitale ed esiziale, ché il raggiungimento del desiderio è la sua estinzione e la nascita del prossimo. Inestinguibile, il desiderare («la forza indomabile del desiderio»). Per certi aspetti, che non esiterei a chiamare fondanti, vita e desiderio sono sinonimi o quanto meno fenomeni coincidenti. Scrive, infatti, l’autrice:
«E il desiderio mai s’arresta
se non ci dimentichiamo di andare
sempre e ancora dentro - fuori di noi.»

Anche l’esergo al libro rimarca la sinopia tracciata fin dal titolo:
«Si scrive col proprio desiderio,
e io non smetto mai di desiderare» (Roland Barthes).
Ma l’estensione della raccolta abbraccia e feconda, l’altro termine della diade, desiderio-vita e si raffigura, nelle diverse sezioni dell’opera, come un polittico che circonda l’esistenza e che è costellato di vita.
[…]
Dalla prefazione "Memoria e Natura" di Alfredo Rienzi (maggio 2023)

Ieri notte mi è venuto a cercare
un sogno color rosa
con un treno carico di animali.
Era segreta la destinazione -
forse andavano in un luogo di montagna.
Eppure, quel frammento di roccia
frantumata – ricoperta d’erica
mi ha condotta nel luogo di un ricordo perduto.

Mi sono ritrovata a salire
dove cresce indomita l’erica rosa - solitaria.
A marzo,
sfugge il canto degli uccelli
alle impervie rocce
sale dalla terra riarsa – deposita germogli e semi.

Ecco la tenacia della natura selvatica
in attesa di una lenta pioggia …

In “Desiderare” – II. Canto del Silenzio

  Stefania Bortoli
Stefania Bortoli (1960) è nata a Thiene (Vicenza) e vive a Pove del Grappa.
Si è laureata in Pedagogia all’Università di Padova con una tesi di Estetica e Psicoanalisi. È stata docente di Lettere al Liceo Artistico.

Ha pubblicato:
Voci d’assenza (Editrice Artistica Bassano, 2012), prefazione di Stefano Guglielmin, postfazione di Gianni Giolo. Il libro è stato segnalato al Convegno internazionale di Poesia a cura di Anterem (2011) ed ha ricevuto la Menzione di merito al Premio Nazionale di poesia “Achille Marazza del 2013.
Con la promessa di dire (Book Editore, 2016) ha ottenuto La Menzione d’onore al XXXII Premio “Lorenzo Montano” (2018) ed è stato tra le opere finaliste alla 8^ Edizione del Premio nazionale editoriale di poesia “Arcipelago itaca” (2022).
Desiderare (Arcipelago itaca, 2023), prefazione di Alfredo Rienzi.
La silloge inedita Il giardino dell’attesa ha vinto il Primo Premio Silloge Transiti poetici del 2022.
Sue poesie sono presenti in blog letterari quali di “Sesta e di Settima grandezza”, “Blanc de ta nuque”
“Perigeion” e nell’Antologia “Transitipoetici, Volume XXVII, (2021).
Ha partecipato a rassegne, letture e incontri di poesia.

Ha realizzato diversi libri d’artista che interpretavano i suoi testi poetici prodotti con artiste visive:
Orizzonte terraaqueo- laboratorio di Lettura e Scrittura Poetica di Artémis – Pittori in Acqua. (2008)
Il colore del disgelo, con la pittrice Graziella Da Gioz (2017).
Scrive come la luce dentro all’oscurità del bosco, con Anna Bello, in Libri diVersi 14, evento di Notturni 2022.
La luce dorata del meriggio, con il gruppo di artiste Donne al Torchio (2022)
Come uno stormo di cicogne bianche, con l’artista Monica Martin, in Libri diVersi 15, evento di Notturni 2023.